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ricerca è bene?!?!?, interessante...

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raimei_fra
view post Posted on 5/9/2013, 23:13     https://i.imgur.com/iL0lE.png   https://i.imgur.com/C5uiB.png




Una nuova ricerca pubblicata su “Cell Metabolism” a firma di Akiko Satoh e colleghi della Facoltà di medicina della Washington University, aggiunge un altro importante tassello al quadro di conoscenze sull ruolo della Sirt1, la cui sovraespressione nel cervello determina una stimolazione sull�attività neuronale dell�ipotalamo e parallelamente un ritardo dei processi fisiologici d�invecchiamento.

“Abbiamo scoperto che questo secondo gruppo di topi, chiamato BRASTO (brain-specific Sirt1-overexpressing), mostrava una significativa estensione della durata della vita, del 16 per cento nelle femmine e del 9 per cento per i maschi, e un ritardo nell�invecchiamento rispetto ai topi normali usati come controllo, analogamente a quanto era stato osservato con i test di restrizione calorica”, spiega Shin-Ichiro Imai, altro autore e coordinatore dello studio. “In questo caso il fenomeno è stato ottenuto senza alcuna dieta particolare per i roditori”.


L�incremento della longevità, che negli esseri umani arriverebbe fino a 13-14 anni in più per le donne, era accompagnato da altri evidenti cambiamenti fenotipici e comportamentali. Gli animali più anziani mostravanonzitutto un notevole vigore nei muscoli scheletrici, del tutto simile a quello degli esemplari più giovani. Inoltre, i topi BRASTO risultavano molto più attivi nelle ore notturne, con un concomitante aumento della temperatura e del consumo di ossigeno.

Dopo aver rilevato gli effetti fenotipici e comportamentali della mutazione, gli autori hanno concentrato la loro attenzione sulle aree cerebrali su cui agisce la Sirt1, localizzate nell�ipotalamo, e in particolare nei nuclei laterale e dorsomediale, scoprendo che la sovraespressione della proteina nel cervello determina un aumento nella risposta cellulare del recettore per l�orexina di tipo 2, neurotrasmettitore che regola gli stati di attenzione, veglia e appetito.

“L�incremento nella risposta del recettore innesca il processo di segnalazione che va dall�ipotalamo ai muscoli scheletrici, anche se ancora non sappiamo come faccia il segnale a essere così selettivo”, aggiunge Satoh.

Alla luce di questi risultati, secondo Imai, i due nuclei potrebbero essere considerati come centri di controllo dell�invecchiamento e della longevità, e in futuro potrebbero essere valutati come bersagli terapeutici della ricerca farmacologica in campo geriatrico.Diverse ricerche su animali di laboratorio hanno suggerito che il segreto per vivere a lungo potrebbe essere la restrizione calorica. Tuttavia, ancora non è chiaro quale meccanismo biochimico colleghi una dieta a basso contenuto energetico e una maggiore longevità, anche se i risultati di alcuni studi hanno suggerito un coinvolgimento di Sirt1, una proteina appartenente alla classe delle sirtuine, che partecipa ai meccanismi di regolazione metabolica dell'organismo.

Una nuova ricerca pubblicata su “Cell Metabolism” a firma di Akiko Satoh e colleghi della Facoltà di medicina della Washington University, aggiunge un altro importante tassello al quadro di conoscenze sull ruolo della Sirt1, la cui sovraespressione nel cervello determina una stimolazione sull'attività neuronale dell'ipotalamo e parallelamente un ritardo dei processi fisiologici d'invecchiamento.

“Abbiamo scoperto che questo secondo gruppo di topi, chiamato BRASTO (brain-specific Sirt1-overexpressing), mostrava una significativa estensione della durata della vita, del 16 per cento nelle femmine e del 9 per cento per i maschi, e un ritardo nell'invecchiamento rispetto ai topi normali usati come controllo, analogamente a quanto era stato osservato con i test di restrizione calorica”, spiega Shin-Ichiro Imai, altro autore e coordinatore dello studio. “In questo caso il fenomeno è stato ottenuto senza alcuna dieta particolare per i roditori”.

L'incremento della longevità, che negli esseri umani arriverebbe fino a 13-14 anni in più per le donne, era accompagnato da altri evidenti cambiamenti fenotipici e comportamentali. Gli animali più anziani mostravanonzitutto un notevole vigore nei muscoli scheletrici, del tutto simile a quello degli esemplari più giovani. Inoltre, i topi BRASTO risultavano molto più attivi nelle ore notturne, con un concomitante aumento della temperatura e del consumo di ossigeno.

Dopo aver rilevato gli effetti fenotipici e comportamentali della mutazione, gli autori hanno concentrato la loro attenzione sulle aree cerebrali su cui agisce la Sirt1, localizzate nell'ipotalamo, e in particolare nei nuclei laterale e dorsomediale, scoprendo che la sovraespressione della proteina nel cervello determina un aumento nella risposta cellulare del recettore per l'orexina di tipo 2, neurotrasmettitore che regola gli stati di attenzione, veglia e appetito.

“L'incremento nella risposta del recettore innesca il processo di segnalazione che va dall'ipotalamo ai muscoli scheletrici, anche se ancora non sappiamo come faccia il segnale a essere così selettivo”, aggiunge Satoh.

Alla luce di questi risultati, secondo Imai, i due nuclei potrebbero essere considerati come centri di controllo dell'invecchiamento e della longevità, e in futuro potrebbero essere valutati come bersagli terapeutici della ricerca farmacologica in campo geriatrico.
 
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